Sui limiti all'introduzione della clausola di intrasferibilità delle azioni ed efficienza dell'impresa

Il tema della validità di una clausola statutaria che vieta il trasferimento delle azioni è largamente considerato dalla dottrina ed ha formato oggetto, soprattutto prima della riforma del diritto societario, di ampio dibattito, oggi parzialmente temperato dall’espressa previsione legislativa, contenuta nell’art. 2355-bis, c.c., che ammette la clausola e ne individua i limiti temporali e i correttivi. Nondimeno, esso rappresenta uno degli argomenti attraverso i quali sviluppare una indagine tesa ad individuare come talune soluzioni, consentite dal diritto societario, riflettano una logica anticoncorrenziale ed induce a valutare se le conseguenti e possibili alterazioni al funzionamento del mercato impongano o meno dei limiti all’autonomia statutaria.